
Ricordiamo che sinora, nonostante le nostre numerose e pressanti richieste, il Consiglio di Zona 2, presieduto dal Sig. Mario Villa, e la commissione Mobilità presieduta dalla Sig.ra Vittoria Sblendido e dal Sig. Simone Locatelli, non hanno sinora ritenuto opportuno affrontare il problema di via Porto Corsini!
Abbiamo dovuto constatare che il nostro tentativo di affrontare la questione rimanendo neutrali dal punto di vita politico non ha dato alcun frutto.
Siamo quindi ricorsi all'aiuto offertoci dalla consigliere Silvia Sardone e dal gruppo di Forza Italia, che hanno cominciato a presentare alcune mozioni basandosi sulle nostre segnalazioni.
Purtroppo, per una evidente ripicca politica della maggioranza PD, la richiesta di discutere subito le mozioni di nostro interesse è stata respinta.
Dovremo perciò attendere parecchie settimane prima che vengano prese in considerazione.
La discussione, che potete ascoltare di seguito, è stata accompagnata fuori aula da una lunga ed accesa discussione tra noi residenti e i consiglieri di maggioranza, Locatelli e Villa, che hanno cercato inutilmente di trovare una scusa all'incredibile latitanza del Consiglio di Zona in merito al nostro problema.
Registrazione audio seduta del Consiglio di Zona 2 in data 24 novembre 2015
Testo integrale degli interventi effettuati a nome del Comitato di via Porto Corsini e via Fiume
presso il Consiglio di Zona 2 Milano in data 24 novembre 2015
"Buonasera Sig. Presidente
Buonasera Signori Consiglieri
E’ oggi qui presente in aula una piccola rappresentanza del Comitato di via Porto Corsini e via Fiume.
Siamo qui per illustrarvi l’enorme problema viabilistico che da tempo affligge le vie in cui viviamo.
Ci preme innanzitutto ricordare un fatto ben preciso.
In occasione dell’incontro pubblico di presentazione del PUMS svoltosi a fine marzo al parco Trotter, a seguito della nostra forte protesta l’assessore Maran, alla presenza del consigliere Locatelli, dava esplicito mandato al Consiglio di Zona 2 di istituire una commissione specifica, condivisa con noi residenti, per risolvere il problema.
Nonostante però i nostri numerosissimi e pressanti solleciti, siamo riusciti ad ottenere solo un incontro conoscitivo con il presidente Villa e i consiglieri Sblendido e Locatelli, che non ha però avuto alcun seguito.
Parimenti, Voi signori consiglieri non siete mai stati informati sull’argomento.
Per questo motivo, se avrete la cortesia di darcene il tempo, provvederemo noi a illustrarvi il problema.
Ma, prima di tutto, oggi siamo qui, alla presenza di Voi tutti Signori Consiglieri, per chiedere l’immediata istituzione di una Commissione atta a trovare una soluzione al problema di via Porto Corsini, via Fiume e vie limitrofe, condivisa con noi residenti.
Chiediamo la cortesia di non temporeggiare ulteriormente in attesa degli aggiornamenti promessi dall’Assessore Maran parecchi mesi fa e mai arrivati.
Con l’occasione chiediamo anche che vengano subito discusse le 4 mozioni che riguardano sempre le nostre vie.
Rappresentano alcuni piccoli problemi, alcuni legati indirettamente alla questione viabilistica e la cui semplice soluzione è assolutamente necessaria per sanare situazioni pericolose e per riportare un minimo di ordine.
Nella mozione al numero 47 dell’ordine del giorno si cita la difficile situazione creatasi nelle vicinanze dell’ente Drop In di via Miramare, dove alcuni frequentatori poco educati rischiano di danneggiare il servizio erogato a favore degli altri assistiti.
Si chiede pertanto di sollecitare una maggior sorveglianza da parte dell’ente gestore e della Polizia Locale.
Nella mozione al numero 49 dell’ordine del giorno si cita la pericolosità di un tratto dello spartitraffico di via Porto Corsini, a lato del ponte, mai ultimato dalla costruzione ad oggi e utilizzato come marciapiedi da moltissimi passanti.
Avuta conferma da parte dei tecnici del Comune di Milano che questo tratto non può avere tale funzione, si chiede la messa in sicurezza dello stesso trasformandolo in aiuola al fine di impedirne l’attuale utilizzo improprio.
Nella mozione al numero 52 dell’ordine del giorno si cita l’incrocio di via Porto Corsini con via Recanati, un incrocio altamente caotico e pericoloso a causa dell’elevata velocità con cui molte auto lo affrontano.
Chiediamo che venga garantita la visibilità sino a pochi giorni fa ostacolata dalle siepi, sostituendo queste in via definitiva con alberi ad alto fusto, così come già presenti nel resto di via Fiume.
Nella mozione al numero 53 dell’ordine del giorno si cita il problema dei parcheggi nelle vie Porto Corsini, via Viserba, via Miramare e via Fortezza.
Queste vie, a causa di numerosi attrattori locali quali ad esempio la stazione della metropolitana e il polo universitario della Bicocca, unitamente alla presenza di una agenzia di autonoleggio, presentano una situazione altamente congestionata durante i giorni lavorativi che ostacola pesantemente la mobilità dei residenti.
Chiediamo che le suddette vie vengano incluse nell’ambito di sosta per residenti numero 30 di Viale Monza, al pari delle altre vie del quartiere e come in origine già previsto.
Vorremo passare ora ad illustrarvi con maggiore dettaglio l’enorme problema che da tempo affligge la nostra via.
Via Porto Corsini è l’ultima via a nord del territorio di Zona 2.
In una direzione prosegue verso l’incrocio di Sesto Marelli, entrando nel territorio del Comune di Sesto San Giovanni assumendo il nome di via Fiume.
Nell’altra direzione, tramite un ponte che scavalca la ferrovia, raggiunge il quartiere Bicocca.
Il ponte sulla ferrovia esiste dall’inizio dello scorso secolo ma solo nel 1983, a seguito di una ristrutturazione, venne portato a sfociare direttamente in via Porto Corsini.
In quella occasione si diede seguito ad un progetto ideato 30 anni prima, che non considerava lo sviluppo residenziale intervenuto nel frattempo e per il quale non erano state previste le necessarie salvaguardie.
Si venne così a creare un corridoio diretto di collegamento tra la tangenziale nord e la tangenziale est, interamente sviluppato in ambito urbano tramite strade aventi però caratteristiche adatte esclusivamente alla viabilità locale.
Potete immaginare come gli effetti furono disastrosi, aggravati ulteriormente dal successivo sviluppo immobiliare della zona, tramite la costruzione di interi nuovi quartieri, come ad esempio la Bicocca.
Venne pertanto creato il Comitato di via Porto Corsini e via Fiume, che iniziò una lunga battaglia, fatta di carte bollate, rilevazioni ASL e ARPA e denunce penali.
Come conseguenza il Comune di Milano e quello di Sesto San Giovanni iniziarono a loro volta un deciso braccio di ferro, con ordinanze e contro ordinanze nell’intento di scaricare l’uno sull’altro il problema.
Dopo 5 anni ci venne infine riconosciuta ragione.
Nel 1990 il Comune di Milano istituì il divieto di transito per i mezzi privati lungo la via nella direzione Bicocca – Sesto Marelli, quella più problematica a causa delle lunghe code che si creavano durante l’intera giornata.
Rimaneva comunque irrisolta la questione dell’altra direzione di marcia, estremamente trafficata anche da moltissimi mezzi pesanti.
Anche questa parziale soluzione si rivelò tuttavia completamente inefficace.
La mancanza di seri e continui controlli rendeva totalmente vano il divieto, infranto quotidianamente da migliaia di veicoli che formavano code lunghe anche più di un chilometro!
Nonostante le nostre continue proteste passarono invano altri 20 anni (avete capito bene, proprio 20 anni!) fino a quando, nel 2010 ad opera della giunta Moratti, venne posizionato un varco elettronico con telecamere di controllo.
Si dovette però attendere ancora fino al 2011 quando infine, a firma dell’attuale assessore Maran, le telecamere entrarono finalmente in azione.
In quella occasione lo stesso assessore Maran ne dava notizia con particolare enfasi, con queste parole:
“Proteggere le corsie riservate significa permettere a tram, filobus e autobus di viaggiare più veloci, diventando competitivi rispetto al mezzo privato. La messa in funzione di queste nuove telecamere ha l’obiettivo di disincentivare l’uso non autorizzato delle corsie preferenziali a totale vantaggio del mezzo pubblico e di chi lo utilizza.”
Ricordiamo che sulla nostra via passano ben due linee di autobus, la 51 e la 87.
Come prima anticipato, l’attivazione del varco elettronico a protezione della corsia in direzione Sesto Marelli non risolveva pienamente il problema della via.
Rimaneva ugualmente l’enorme volume di traffico dell’altra corsia di marcia in direzione Bicocca.
Dopo 25 anni di lotta ci sembrava però di aver raggiunto un compromesso accettabile, che perlomeno limitava il problema delle auto ferme in coda.
Anche quando, nel 2013, il divieto di transito venne ridotto dall’intera giornata alle sole ore centrali, noi residenti non trovammo particolare motivo di lamentarci.
Noi siamo infatti consapevoli di vivere in una città particolarmente problematica dal punto di vista viabilistico.
Non siamo alla ricerca di privilegi irragionevoli.
Vogliamo solo che venga tutelata la nostra sicurezza e la nostra salute, al pari della altre vie della zona.
Purtroppo, la nostra comprensione e sopportazione non sono state premiate.
Invece di adoperarsi doverosamente in modo da ridurre il persistente disagio creato dal rimanente traffico in transito, all’inizio di quest’anno il Comune di Milano ha deciso di sopprimere la corsia preferenziale in direzione Sesto Marelli.
Nessuna discussione pubblica, nessuna comunicazione preventiva.
Anche il Comune di Sesto San Giovanni non è stato informato della decisione.
Con un colpo di mano improvviso, dalla sera alla mattina abbiamo visto scomparire il varco elettronico e tutta la segnaletica, ed insieme a questi tutti i nostri 25 anni di lotta.
Abbiamo pensato ad uno scherzo, soprattutto quando abbiamo letto la motivazione dell’ordinanza firmata dall’assessore Maran.
La corsia preferenziale veniva soppressa a seguito della riqualificazione dell’itinerario alternativo del ponte di via Breda, che rendeva superate le necessità di tutela del traffico sul ponte di via Porto Corsini.
Diventa difficile controbattere in modo serio una tale affermazione, che sovverte la realtà stessa.
Il ponte di via Breda è stato ristrutturato aggiungendo una pista ciclopedonale per ciascun lato.
Ha mantenuto però inalterate le caratteristiche della strada, che rimane ad una sola carreggiata con una corsia per ciascun senso di marcia, e rimane pure il limite di velocità di 30 km orari.
Appare quindi tecnicamente impossibile affermare che la portata del ponte di via Breda sia variata.
La conseguenza di questa decisione era fin troppo facilmente prevedibile.
In poche settimane in via Porto Corsini e via Fiume si è tornati ai livelli di congestione degli anni precedenti al divieto di transito.
Lunghissime code di auto si formano tutti i giorni nei più svariati momenti, condannando gli abitanti a vivere in una vera e propria camera a gas.
Abbiamo contato i passaggi delle auto.
In direzione Bicocca più di 1300 veicoli all’ora.
In direzione Sesto Marelli 500 veicoli all’ora, perennemente fermi in coda.
In totale più di 1800 veicoli all’ora, un volume di traffico che in alcuni momenti della giornata è superiore addirittura a quello registrato su viale Monza.
Ricordiamolo ancora: un enorme volume di traffico sviluppato su una piccola strada di quartiere che, a norma del Codice della Strada, è adatta a sostenere solo viabilità di tipo locale.
Inoltre le due linee di autobus, 51 e 87, sono state rese alquanto inefficaci.
Ritardi superiori ai 15 minuti per percorrere meno di 800 metri, tali da costringere i passeggeri a scendere e farsela a piedi.
Il Comune di Sesto San Giovanni, sul cui territorio vengono scaricate le conseguenze del continuo ingorgo prima descritto, si è da subito mostrato fortemente contrariato da questa decisione unilaterale.
Ma soprattutto si è dichiarato assolutamente preoccupato dai progetti contenuti nel nuovo PUMS, attualmente in fase di approvazione dalla giunta.
Infatti, contemporaneamente a noi, ha scoperto che nel nuovo PUMS l’amministrazione ha intenzione di intervenire in alcuni punti nevralgici, soprattutto di zona 9, al fine di fluidificare e ulteriormente potenziare quel corridoio che si era creato tra la tangenziale Nord e la tangenziale Est.
Alcuni interventi, in particolare quello previsto nel quartiere di Bruzzano, unito alla soppressione della corsia preferenziale di via Porto Corsini, costituiscono le basi per la creazione di una vera e propria strada interquartiere sviluppata però su strade a carattere locale.
Una nuova Gronda Nord.
In pratica si vuole riportare sul territorio comunale un alto volume di traffico attualmente già attestato su strade esterne al confine. Una scelta veramente incomprensibile.
E’ utile ricordare che già nel precedente Piano Urbano della Mobilità, datato 2001, si prendeva in considerazione la necessità di trovare una soluzione al nodo viabilistico di via Porto Corsini e Sesto Marelli.
Erano altri tempi e allora si ipotizzava addirittura un tunnel che partendo da via Chiese avrebbe dovuto raggiungere via Edison a Sesto San Giovanni, superando in toto il nodo in questione.
Evidentemente una soluzione irrealizzabile per costi e problemi tecnici, ma che rendeva però evidente un dato di fatto.
Via Porto Corsini, via Fiume e l’incrocio di Sesto Marelli, per motivi oggettivi e a norma del Codice della Strada, non possono sopportare l’attuale volume di traffico ne tantomeno quello portato dai nuovi progetti del Comune.
Anche il Comune di Sesto San Giovanni, nel 2013, giudicando irrealistica la proposta del piano di Milano, identificava un itinerario est-ovest alternativo interamente sul proprio territorio, costituito dal cavalcavia Buozzi e dalle vie Carducci e Clerici, di categoria adatta al traffico di attraversamento e che, sino alla soppressione della corsia preferenziale di via Porto Corsini, ha efficacemente svolto tale funzione.
Noi residenti abbiamo già fortemente contestato il progetto di questa nuova Gronda Nord, arrivando a presentare, da soli, praticamente un terzo di tutte le osservazioni rivolte al PUMS.
Questa nostra mobilitazione, supportata da argomentazioni tecniche incontrovertibili, ha costretto l’assessore Maran a dichiarare pubblicamente, in una nota ufficiale, che il Comune non ha intenzione di procedere in tal senso e che, ovviamente, noi e il Comune di Sesto San Giovanni abbiamo sbagliato a capire quanto previsto nel PUMS.
Peccato che, solo qualche giorno più tardi, sempre l’assessore Maran, in una intervista ad un giornalino locale, ha dichiarato sostanzialmente il contrario, confermando tutti gli interventi previsti e rendendo di fatto poco credibili queste dichiarazioni.
Appare quindi chiaro che dovremo nuovamente tornare a contrastare questo progetto, agendo tramite tutte le vie legali.
La nostra lotta si sommerà ora a quella dei residenti del quartiere Bruzzano, le altre principali vittime di questo progetto, che a tal fine si stanno adoperando in Zona 9.
Nel frattempo abbiamo però anche scoperto qualcosa che ci ha fatto molto dispiacere.
Ovviamente una corsia preferenziale rappresenta un ostacolo per la viabilità locale ma, nonostante qualche mugugno, gli abitanti del quartiere Bicocca, i più toccati dal divieto, avevano sostanzialmente accettato la situazione.
Inspiegabilmente però, abbiamo saputo che, anche in modo esplicito e pubblico, il maggior sostenitore della soppressione della corsia preferenziale di via Porto Corsini è stato il Comitato di Precotto, nel tentativo di tutelare via Rucellai.
Noi comprendiamo perfettamente il problema di via Rucellai e, più in generale, di tutto il nodo viabilistico di Precotto.
Non possiamo però giustificare il modo di agire del Comitato di Precotto né tantomeno comprenderlo dal punto di vista pratico.
Dati alla mano, Via Rucellai deve sostenere un traffico complessivo, in una sola direzione, di circa 500 veicoli orari.
Un volume di traffico medio, che richiede certamente adeguati strumenti atti a limitare la velocità di attraversamento, anche in considerazione della conformazione della stessa strada.
Appare però quantomeno poco corretto il tentativo di scaricare parte di questo traffico su un’altra strada, con caratteristiche tecniche simili, che già deve sopportare un traffico di 1800 veicoli orari!
Ma soprattutto è sbagliata l’analisi che sta alla base di questa battaglia tra quartieri.
Via Porto Corsini e via Fiume non sono alternative a via Rucellai.
La prova è nella realtà che si può osservare quotidianamente.
La soppressione della corsia preferenziale non ha in alcun modo ridotto il traffico su via Rucellai né tantomeno alleviato la situazione del nodo di Precotto.
E’ giusto ricercare la soluzione dei problemi viabilistici cercando di spostare il traffico su altre strade più adeguate e meno popolate, ma è necessario agire con il dovuto buon senso e con il rispetto nei confronti dei propri vicini.
Ricordiamo che via Porto Corsini e via Fiume hanno un numero di residenti sicuramente maggiore rispetto a via Rucellai, e che ogni giorno la via è percorsa a piedi da migliaia di persone e studenti diretti verso la zona di Bicocca e il relativo polo universitario.
Anche noi chiediamo che vengano trovati modi per rendere più sicura via Rucellai.
Allo stesso modo però pretendiamo che anche per via Porto Corsini e via Fiume vengano adottate misure di tutela per salvaguardare la salute e la sicurezza dei residenti e dei passanti.
Purtroppo anche via Porto Corsini e via Fiume hanno vissuto le loro tragedie.
Pochi anni fa, prima dell’attivazione del varco elettronico, una donna venne investita e perse la vita.
Vi ringraziamo per la vostra attenzione e siamo certi che saprete dare risposta ai problemi della cittadinanza che siete chiamati a rappresentare."